Quello che non ho

Zipp.
Ho da un mese una bici da corsa. Bianca. Amo la salita, ma lei scalpita parecchio prima di farsi domare da un tizio su una bicicletta, specie se alle prime armi. Mentre sali sei solo con te stesso, senti vivere il tuo corpo, parli alla tua fatica. Conti ogni goccia di sudore che scivola via dal casco e bagna le braccia arrossate dal sole. Insegui la striscia d’asfalto che imbianca la tua ruota anteriore che fissi per non guardare troppo in là, per non aver paura. Chiudi per un attimo gli occhi per fare i conti col tuo respiro e vedi la ruota di Tom Boonen, la Zipp, che rotola via spedita sui muri della Roubaix, con quelle quatto lettere che nemmeno si riescono a leggere. E per quell’attimo vuoi quella ruota, forse ce l’hai. Poi riapri gli occhi e leggi fin troppo bene, e non guardi troppo in là, per non aver paura.

Una bici vuole fama e chilometri e chilometri…

Informazioni su sacchi211

Insegnante iperprecario (regolarmente dotato di Precarycard) della periferia orientale milanese durante la stagione invernale, migro verso le terre calde del suditalia in the summertime e ivi sverno allietando(mi) allegramente con contorno di animazione turistica da villaggio e affini.
Questa voce è stata pubblicata in Bianca. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento